Se è giusto che l’azienda verifichi se ha di fronte il candidato più adatto, è altrettanto condivisibile che l’intervistato abbia gli strumenti per valutare se l’azienda ha le caratteristiche per valorizzare le proprie aspettative. Prepararsi per un colloquio, quindi, significa non solo avere le risposte adeguate, ma anche le domande giuste da rivolgere al manager con il quale potremmo trovarci a lavorare.
Prepararsi per un colloquio di lavoro vuole dire, per la maggior parte di noi, prepararsi una serie di risposte per il selezionatore o il manager con il quale potremmo trovarci a lavorare. Ma perché non approfittare dell’opportunità per rivolgere anche qualche domanda? D’altra parte se è giusto che l’azienda verifichi se ha di fronte il candidato più adatto è altrettanto condivisibile che l’intervistato abbia gli strumenti per valutare se l’azienda ha le caratteristiche per valorizzare le proprie qualità e le proprie aspettative.
Difficile ma non impossibile
Per quanto possa intimorire e mettere a disagio provare a “intervistare” il manager di riferimento è sicuramente il modo migliore per evitare errori da ambo le parti. Se sappiamo per esperienza di dare il meglio di noi con uno stile manageriale coinvolgente e ricco di feedback, potremmo essere a disagio e dare risultati deludenti lavorando con un manager che ha uno stile molto direttivo. Al contrario, se siamo spaventati dall’assumerci responsabilità personali, potremmo trovare la migliore sintonia con un capo che non delega e tende sempre ad avere il controllo di tutte le operazioni. In ogni caso anche le domande dovranno essere preparate, per evitare di essere colti alla sprovvista dal rituale “Ha qualcosa da chiedermi?”, che sempre più spesso conclude il colloquio.
Che domande fare?
La base di partenza può essere naturalmente la classica “Cosa vi aspettate da me?”, ma poi si può cercare di andare più in profondità con domande come “Qual è il miglior feedback che ha dato a un collaboratore?” (per capire se utilizza e come lo strumento del feedback), “come potrò capire che la nostra relazione è avviata su binari corretti?”, oppure “Qual è la caratteristica che ritiene più preziosa in un collaboratore?”. Se notate che il vostro interlocutore è a suo agio potete anche cercare di andare più sullo specifico, cercando di capire se è propenso a cambiare opinione grazie ai feedback dei collaboratori, come cerca di motivarli, cosa lui stesso si attende dal suo lavoro, come vede il suo futuro.
Cosa tenere a mente
Al di là delle domande da fare al manager è comunque importante tenere a mente, durante il colloquio, alcuni punti chiave, che possono servire a dare la misura del tipo di management che potremo andare a incontrare. Per esempio è molto importante cogliere l’atteggiamento nei confronti del proprio team, alzando un’antenna in caso i giudizi siano negativi. Altrettanto importante è cercare di capire se la persona è davvero interessata alle nostre esperienze, al nostro stile di lavoro, se dà l’impressione di volerci motivare e coinvolgere o se si limita ad esporre le cose da fare o i risultati da ottenere. E ancora: si limita a elencare a parole i motivi per cui dovreste innamorarvi del suo lavoro o vi fornisce fatti concreti come strumento di giudizio? Insomma, sono molti i dettagli da tenere in considerazione durante un colloquio di lavoro. Ricordando sempre che è molto importante capire se, al di là della componente economica, l’offerta che state valutando sia davvero giusta per voi.
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