Il Covid cambierà anche i nostri stipendi? La risposta a questa domanda sta in Future of Rewards, un’indagine realizzata da Badenoch + Clark, azienda specializzata nel recruiting di figure manageriali, in collaborazione con JobPricing.
Ha cambiato le nostre vite, cambierà anche i nostri stipendi? La risposta a questa domanda sta in Future of Rewards, un’indagine realizzata da Badenoch + Clark, azienda specializzata nel recruiting di figure manageriali, in collaborazione con JobPricing. Nell’indagine vengono presi in considerazione fattori come l’istruzione, il tipo di esperienza accumulata in una posizione e nel contesto aziendale, il settore di occupazione, i livelli professionali e li ha messi in relazione con le tendenze del mercato del lavoro. Ne sono usciti tre possibili scenari che possono impattare sull’andamento salariale: il primo nel caso di un miglioramento nel campo dell’istruzione e della formazione; il secondo che considera la possibile obsolescenza delle competenze professionali; il terzo valuta invece cosa succederà ai singoli settori in caso di un’espansione della domanda di lavoro.
I dati di contesto
La previsione è che la domanda di lavoro sarà trainata dalla digital transformation e dall’ecosostenibilità e sarà avvertita soprattutto nelle filiere salute-benessere, education e cultura, meccatronica e robotica, mobilità e logistica, energia. Per quanto riguarda i titoli di studio il mercato ricercherà soprattutto laureati in ambito economico-statistico, STEM, medico e ingegneristico. Tutti ambiti che in questo momento mostrano, per quanto a livelli diversi, una carenza dell’offerta.
Gli scenari
Per quanto riguarda la possibilità che la laurea faccia accrescere i valori salariali, quello che emerge dall’indagine è che a beneficiarne saranno soprattutto i livelli professionali più alti e quelli tecnici, con oscillazioni comprese fra lo 0,6 e lo 0,8. In questo scenario le donne potrebbero essere avvantaggiate nella crescita, tenendo sempre conto del gap iniziale. Nel secondo scenario, quello delle competenze professionali che “invecchiano”, si hanno delle variazioni negative, ma prossime allo zero. Anche in questo caso sono le funzioni come la produzione e la manutenzione ad avere le performance migliori, mentre aree come marketing, customer service e HR soffrono di più.
L’espansione della domanda
Passando al terzo scenario, quello dell’espansione della domanda, si vede come le dinamiche salariali non premieranno ambiti come il digitale o l’IT, probabilmente perché la carenza di figure con le giuste competenze comporta per le aziende la necessità di assumere personale meno qualificato da formare on the job. Al contrario, il settore farmaceutico vede un eccesso di offerta di laureati. In ogni caso in questo scenario saranno manager e impiegati a beneficiare di un possibile aumento retributivo. Per i quadri invece i settori più intereressanti saranno marketing, manutenzione, acquisti e vendite. Ancora una volta, e in tutti questi scenari, saranno gli uomini a beneficiare maggiormente di eventuali salti retributivi. La riduzione del gender gap è infatti ancora di là dall’essere compiuta.