Stipendi: Milano si conferma in testa alla classifica

  • 12/01/2021
  • 17:00
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Quali sono le città in cui si guadagna meglio? Secondo l’edizione 2020 del Geographic Index di JobPricing, realizzato in collaborazione con Spring, Milano si conferma quella con i migliori stipendi, con una retribuzione globale media di 35.947 euro, rispetto ai 30.054 euro della media nazionale. 

Quali sono le città in cui si guadagna meglio? Secondo l’edizione 2020 del Geographic Index di JobPricing, realizzato in collaborazione con Spring, Milano si conferma quella con i migliori stipendi, con una retribuzione globale media di 35.947 euro, rispetto ai 30.054 euro della media nazionale. A seguire nella classifica dei capoluoghi di provincia troviamo Bolzano (33.602 €), Trieste (33.513 €), Genova (32.493 €), Bologna (32.242 €) e Roma (32.224 ). Fanalini di coda Ragusa e Crotone, rispettivamente con una retribuzione globale annua di 24.509 euro e di 23.888 euro.

Lombardia e Trentino le regioni in cui si guadagna meglio

A confermare la classifica per capoluoghi di provincia c’è anche la graduatoria regionale: in questo caso è il Trentino Alto Adige ad avere le retribuzioni migliori (in media 32.954 €), mentre la Lombardia sconta le differenze fra Milano e alcune provincie minori: se infatti un milanese guadagna in media 35.947 €, le retribuzioni sono decisamente più basse a Monza Brianza, al secondo posto in classifica con 31.625 €, e ancora di più a Pavia e Mantova, dove gli stipendi medi sono rispettivamente di 29.179 euro e di 28.995 euro. In media, dunque, in Lombardia si guadagnano 32.539 euro; a seguire si trovano il Lazio (31.391 €), la Liguria (31.317 €), l’Emilia Romagna (30.773 €) e il Friuli Venezia Giulia (30.546 €). Fanalini di coda Calabria (25.549 €) e Basilicata (25.168 €).

Quali fenomeni nel 2020?

I dati non possono che confermare quanto era già empiricamente intuibile. Il 2020 è stato un anno particolarmente difficile per il mercato del lavoro e, di conseguenza, per le retribuzioni: secondo l’Istat, infatti, a settembre 2020 si sono registrati 300.000 occupati in meno rispetto a febbraio dello stesso anno, numeri dovuti ai problemi legati alla pandemia. Il tasso di disoccupazione non è però aumentato in modo omogeneo, ma dello 0,8% al Nord, del 35% al Centro e del 3,24% al Sud, mentre il tasso di inattività (cioè il numero delle persone "scoraggiate", che rinunciano a cercare lavoro) è cresciuto del 2,7% al Nord, del 4% al Centro e del 4,4% al Sud. Naturalmente le dinamiche del mercato del lavoro impattano sugli stipendi: nel 2020 la retribuzione globale media è scesa del 2,3% rispetto al 2019, un calo in gran parte riconducibile alla diminuzione della parte variabile degli stipendi stessi. Praticamente “congelata”, invece, la retribuzione annua lorda (quindi solo la parte fissa dello stipendio) che a livello generale è cresciuta di un risicato 0,1% nel 2020. 

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